Thymesia, la pestilenziale recensione

Thymesia è un souls-like ambientato in un mondo invaso da una pestilenza, sviluppato da Overboard Studio e pubblicato su Steam il 18 agosto scorso da Team17.


Thymesia, vagando nella pestilenza alla ricerca di ricordi

"All'inizio, la gente pensava si trattasse dell'ennesimo morbo contagioso. Fu solo quando il bestiame iniziò a morire e gli infetti iniziarono a urlare dal dolore che compresero che una pestilenza letale si era abbattuta su di loro. I vari regni cercarono di scacciare la malattia e le terrificanti creature, ma i loro sforzi furono vani e la disperazione inghiottì l'intero continente. Il Regno di Ermes, fondato in cima ad alberi colossali, ascese rapidamente al potere grazie alla pratica di una miracolosa scienza alchemica, che fu in grado di trasformare la pestilenza in una cura. Mentre la pestilenza devastava le terre, essi si affidarono alla loro alchimia per portare la luce nel mondo. Ma ovunque ci sia la luce, ci sarà anche l'ombra..." 

Questa la sinossi che ci viene mostrata all’inizio di Thymesia con una semplice immagine fissa del nostro personaggio senza nessuna cutscene, un primo indizio dell’anima indie del gioco.

In un mondo corrotto e invaso da pestilenziali creature il giocatore – nei panni di Corvus – dovrà farsi strada alla ricerca della sua memoria.

Il protagonista – il cui volto è celato da una maschera da dottore della peste – non ricorda infatti il suo passato e cercherà di scavare nella mente esplorando luoghi già visitati e riscoprendo ricordi nelle poche locations a disposizione.

Il gameplay

Gli Overboard Studio non hanno creato un gioco originale ma hanno semplicemente cercato di distinguersi nella moltitudine di souls-like disponibili in commercio e che cercano di cavalcare l’onda del genere dopo il grande successo di Elden Ring.

Le meccaniche di Thymesia sono quelle classiche del genere: nemici poco clementi che ci faranno guadagnare alla loro morte dei frammenti di ricordo.

Questi frammenti potranno essere spesi ad ogni Lume/check point raggiunto per aumentare le proprie statistiche, il proprio livello e conseguentemente le proprie caratteristiche.

Ad ogni livello potremo inoltre selezionare un talento dai tre alberi a disposizione: Sciabola, Deviazione, Schivata, Artiglio, Piuma e Tattiche. Ogni talento sbloccherà nuove mosse di combattimento o abilità passive utili per la nostra avventura.

In caso di morte perderemo i nostri frammenti e spawneremo al Lume più vicino, potremmo recuperare la preziosa valuta recandoci nel luogo della nostro morte.

Fin qui nulla di sconosciuto agli amanti del genere.

Per combattere ci sono messe a disposizione una sciabola e un artiglio. Con la sciabola potremo ferire i nemici colorando la loro barra salute di verde. Per confermare la ferita dovremo usare l’artiglio prima che questa si chiuda con il passare del tempo.

A nostra disposizione anche le armi pestilenziali, rubabili con un attacco speciale dell’artiglio ai vari nemici o disponibili dopo aver raccolto frammenti abilità droppati dai nemici e con cui sbloccarle ed aumentarne il livello tramite un menu dell’inventario.

A tutto ciò aggiungete le piume, proiettili lanciabili dalla distanza che interromperanno gli attacchi critici e la rigenerazione della vita dei nemici: molto utili contro gli avversari più coriacei.

Per curarci potremo usare le pozioni, dal numero limitato ma migliorabili utilizzando l’incremento alchemico e potenziabili grazie ai vari ingredienti sparsi per il regno di Ermes.

Come già scritto, il mondo a nostra disposizione non è molto ampio con mappe labirintiche ma estremamente piccole e con un numero e una varietà di NPC limitate. Una nota di merito per le boss fight, impegnative quanto basta e tremendamente avvincenti.

Le cutscene si contano sulle dita di una mano e spesso non rivelano nulla della trama di Thymesia che rimane abbastanza oscura se non ci impegneremo a seguire tutte le quest secondarie e cercare tutti gli indizi nascosti nei vari livelli.

Conclusioni

Thymesia è un progetto solido e accurato ma non abbastanza per insinuarsi in un genere dove prodotti come Dark Souls o Elden Ring hanno alzato tremendamente gli standard qualitativi.

Il titolo tradisce la sua natura indie sotto tutti gli aspetti: dalla grafica alla colonna sonora, dal sistema di combattimento al level design.

Un giocatore esperto potrà arrivare alla fine del gioco in meno di una decina di ore.

Il lavoro di Overboard Studios merita sicuramente l’attenzione di tutti gli amanti dei souls-like ma alcuni aspetti sarebbero dovuti essere sicuramente affinati meglio.

Thymesia

7

Thymesia

7.0/10

PRO

  • Sistema di combattimento
  • Boss Fight avvincenti

CONTRO

  • Poche locations
  • Trama nebulosa
Team17Thymesia