The Valiant – Recensione

Grazie alla chiave fornitaci da Dead Good PR abbiamo potuto provare in anteprima The Valiant, il nuovo RTS ambientato nel medioevo di KITE games e THQ Nordic.

Fratelli Templari

La storia di The Valiant ha inizio nelle torride lande del Principato di Antiochia. L’anno è il 1204 e due templari, nonché amici, Theoderich von Akenburg e Ulrich von Grevel sono alle prese con l’assedio di un forte musulmano. È proprio durante queste operazioni che i due incappano senza volere nei resti dello Scettro di Aronne, potente artefatto in grado di dare enormi poteri a chi lo possiede.

Tuttavia, non essendo pensato per mani mortali lo scettro ha il “piccolissimo” problema di corrompere colui che lo impugna, come presto scoprirà il nostro amico Ulrich. La trasformazione è tuttavia rallentata dal fatto che Ulrich è in possesso solo di una delle tre parti in cui è stato rotto lo scettro. Ma non per molto.

Un monaco, un templare e un mercenario entrano in una taverna…

È infatti proprio tale artefatto che, 11 anni dopo, metterà in moto una serie di eventi che ci costringeranno nuovamente ad impugnare la spada nel tentativo di porre un freno alla pazzia e brama di potere di Ulrich. Tornato dalla Terra Santa Ulrich è diventato potentissimo ma, dato che le sue brame di potere non si placano, è deciso a fare di tutto per trovare i due pezzi mancanti dello Scettro di Aronne.

Così, durante una notte buia e tempestosa, un monaco giunge alla porta del nostro maniero inglese, raccontandoci tutto e chiedendo il nostro aiuto per trovare cioè che resta dell’asta prima che cada in mano di Ulrich. Teo, sebbene abbia promesso di non impugnare più la spada contro un altro essere umano, non può lasciare che Ulrich porti a termine la sua missione.

È così che ci lanceremo in un’avventura che ci porterà in giro per l’Europa e il Vicino Oriente di 13º secolo, tra imboscate, assedi, complotti e manufatti incredibili mettendo insieme, nelle nostre peregrinazioni, un gruppo di eroi molto particolari che giureranno di accompagnarci fino alla fine della nostra missione. Sin dai primi istanti di gioco la storia che farà da filo conduttore agli eventi che affronteremo, riesce a catturare il nostro interesse riuscendo a mantenerlo vivo per tutta la durata del gioco.

The Valiant: quando poco è meglio

In termini di gameplay, la prima cosa che noteremo giocando a The Valiant è il numero ridotto di unità in nostro possesso. Al nostro comando avremo infatti, normalmente, tra quattro o sette compagnie e tra due o tre eroi. Le forze del nemico, invece, saranno sempre molto più consistenti. Questa scelta ben si adatta al contesto di gioco.

Teo non è infatti un signore al comando di un esercito sconfinato, ma un cavaliere a capo di una ristretta compagnia di soldati impegnati in una missione complessa. Ulrich, al contrario, è un signore potente, con alleati potenti con i mezzi sufficienti ad assoldare schiere numerose. Tutto è quindi messo in prospettiva della storia che stiamo affrontando e, questa scelta, riesce a trasmettere ulteriormente l’impressione di essere impegnati contro un nemico molto più potente di noi.

Durante le missioni sarà possibile reclutare nuove, restando però sempre entro certi limiti. L’elemento principale non sarà infatti tanto il numero di soldati in nostro possesso, quanto la loro classe.

“Morra cinese” medievale

Appoggiandosi notevolmente sul sistema “sasso, carta, forbice”, The Valiant ci spingerà infatti a cambiare costantemente la composizione delle nostre armate, nel tentativo di contrastare al meglio ciò che il nemico ci lancerà contro. Già giocando a difficoltà media, se non si tiene conto anche di tale aspetto, si avranno non pochi problemi a battere le truppe nemiche.

Come accennato sopra, quando recluteremo i nostri soldati lo faremo in forma di compagnie e non di singole unità. Ogni compagnia, ed ogni eroe, possiede tre caratteristiche base: Resistenza, Salute e Stamina. La resistenza funge praticamente da armatura ed è la prima ad abbassarsi durante gli scontri.

Restando fuori dal combattimento, o usando le abilità degli eroi, è possibile recuperare resistenza evitando così di subire danni alla salute. Perdendo salute, infatti, inizieremo a perdere anche uomini, e le nostre forze diventeranno sempre meno potenti. L’unico modo per recuperare salute e uomini è ritirarsi nel nostro accampamento.

L’unione fa la forza

Tanto i soldati quanto gli eroi avranno a disposizione varie abilità con cui contrastare il nemico, ma solo gli eroi potranno sbloccarne di nuove, oltre a poter indossare nuovi equipaggiamenti. A fine missione otterremo infatti vari punti esperienza e potremo equipaggiare gli artefatti raccolti durante la missione. Il potenziamento degli eroi non avviene modificando parametri come forza e salute, ma sbloccando varie abilità divise in 3 alberi.

In questo senso uno degli aspetti più interessanti è la possibilità di potenziare le truppe attraverso l’eroe connesso. Per esempio Gascoigne, il cavaliere francese che per primo si unirà alla nostra armata, è collegato alle unità di cavalleria. Questo comporta che, alcune delle sue abilità, avranno il potere di aumentare la qualità delle truppe di cavalleria arruolabili durante le missioni. Avere delle forze veterane al nostro servizio, farà ovviamente una grossa differenza.

Gli eroi avranno inoltre tre slot in cui poter equipaggiare i vari oggetti che raccoglieremo. Questi non solo possono potenziare aspetti come attacco e velocità, ecc. di un personaggio, ma possono persino dargli accesso a nuove abilità. Infine, l’altro aspetto unico degli eroi e la vendetta: man mano che combattono gli eroi accumulano rabbia che, quando arriva al massimo, può essere rilasciata sotto forma di attacco potentissimo.

Campi di battaglia

Il campo di battaglia sarà ovviamente un altro aspetto essenziale di The Valiant. Non solo perché nasconderà i preziosi oggetti per armare i nostri eroi, ma anche perché differenti terreni avranno differenti effetti sulle unità, nascondendole, rendendole più resistenti o persino arrivando a bloccare l’uso di determinate abilità. Sarà persino possibile trovare potentissimi consumabili, come asce da lancio e fuoco greco con cui infliggere danni ingenti al nemico.

La gestione della base invece viene ridotta al minimo, ma sempre per riflettere il fatto che Teo è al comando di una piccola brigata e non di un esercito enorme composta da migliaia e migliaia di uomini e mezzi. In alcune missioni ci verrà data la possibilità di costruire palizzate difensive, torri e strutture simili con cui difendere la nostra base, o persino macchine d’assedio con cui far breccia nelle mura nemiche o danneggiare le loro forze.

Va sottolineato come però tutto sia strettamente connesso alla storia e alla missione che ci troveremo ad affrontare: se la missione non lo richiede, non potremo costruire trabucchi giusto per il gusto di farlo. Altro elemento che rende più credibile la storia di cui saremo protagonisti. Per portare al termine le costruzioni in alcuni casi sarà sufficiente raccogliere risorse sparse sulla mappa (oro e legname), mentre in altri dovremo assicurarci il controllo di varie strutture produttive.

Sebbene qualcuno possa storcere il naso davanti a queste scelte di gameplay, personalmente le ho apprezzate non poco. Queste infatti danno un ulteriore senso di veridicità al gioco: le esigenze e le possibilità di un piccolo contingente armato sono nettamente differenti da quelle di un’armata sconfinata.

Poco non è sinonimo di facile

Quanto visto finora si riflette sulla complessità del gioco: anche a livello medio di difficoltà The Valiant metterà a dura prova le vostre abilità. Ogni distrazione si paga a caro prezzo, così come l’incapacità di adattare le proprie forze a quelle del nemico.

Nonostante la difficoltà The Valiant non raggiunge però livelli di frustrazione elevati, riuscendo quindi a mantenere vivo l’interesse senza portarci al “rage quit”. Anche esteticamente The Valiant è degno di lode, con ambientazioni molto curate e, in certi casi, particolarmente evocative. Lo stesso dicasi delle unità, così dettagliate dal riprodurre persino le coregge degli scudi.

Bellissima anche la mappa del mondo, in cui luoghi visitati appariranno in forma di segnalini, e le cut scene che non fanno altro che dare una marcia in più ad una trama già di suo molto accattivante. Lo stesso dicasi del doppiaggio e delle musiche, entrambi di ottimo livello e capaci di fare davvero la differenza in termini di coinvolgimento.

Un titolo di cui si sentiva il bisogno

Insomma The Valiant, se non lo aveste capito, ci è piaciuto molto. Era da tempo che aspettavamo un RTS di questo calibro ambientato nel medioevo, e che non fosse l’ennesimo Total War.  Potremmo definire The Valiant un Company of Heroes medievale, in cui gestire al meglio le poche truppe al nostro servizio, mentre cerchiamo di risolvere il mistero dello Scettro di Aronne. Era da molto che non provavamo un titolo talmente intrigante da spingerci ad affrontare immediatamente la missione successiva, anche solo per scoprire i nuovi sviluppi della trama.

The Valiant

8.5

The Valiant

8.5/10

PRO

  • Trama solida
  • Scenari memorabili
  • Gameplay ben strutturato

CONTRO

  • Tra le molteplici traduzioni manca l'italiano
  • Spostamenti sulla mappa a volte molto lenti
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