The Last Case of Benedict Fox, la lovecraftiana recensione

The Last Case of Benedict Fox è un metroidvania che tanto ha fatto parlare di sè prima della sua uscita. Incluso al day one nel Game Pass di casa Microsoft, il titolo è stato pubblicato lo scorso 27 aprile su Steam, Epic Store ed Xbox.

The Last Case of Benedict Fox, alla ricerca delle origini

Boston 1925, nei panni di Benedict Fox – professione investigatore – torneremo nella villa dove nostro padre è recentemente scomparso. Il rapporto padre-figlio si era da tempo deteriorato a causa di una predilezione del nostro genitore per l’occulto.

Grazie ai poteri di una strana creatura che ci accompagna sin da piccoli, rivivremo i ricordi di nostro padre cercando di svelare la causa della sua morte e far luce sulla nostra infanzia in un viaggio tra reale e surreale.

Il tutto insaporito da creature delle tenebre degne dell’immaginazione di Lovecraft, misteriosi personaggi e malvage società segrete.

Il gameplay

The Last Case of Benedict Fox si presenta con un’interfaccia 2D sapientemente arricchita dai Plot Twist Studios nei minimi dettagli. Se non mancheranno i combattimenti e la fasi platform, il fulcro del titolo – come in ogni metroidvania che si rispetti – sarà il backtracking.

Per raggiungere il nostro scopo, oltre ad esplorare la villa dovremo immergerci nel limbo dei defunti. In questi limbo convivono i ricordi ma soprattutto le paure dei loro proprietari, in strutture labirintiche degne del genio di Dedalo.

Per avanzare nelle nostre esplorazioni dovremo liberarci il passaggio grazie a nuove abilità collegate al nostro equipaggiamento o alla creatura che ci accompagna.

Il nostro equipaggiamento potrà essere migliorato dal mercante o dal fabbro presenti nella villa.

Mentre per migliorare le capacità del nostro ospite dovremo invece optare per i servigi della tatuatrice.

Se i primi due accetteranno come pagamento i ricordi guadagnati durante il ritrovamento di oggetti ed indizi, la tatuatrice chiederà inchiostro ottenibile dall’uccisione dei mostri che incontreremo.

Uccidere i nemici è il punto dolente del gioco. Il sistema di combattimento è infatti mal ottimizzato, con hitbox imprecise ed effetti luminosi che spesso penalizzano la comprensione del giocatore su cosa stia succedendo.

Ci è per altro capitato spesso di andare incontro alla morte senza possibilità di risposta sotto i colpi sincronizzati di più nemici che non davano tempo al personaggio di rialzarsi.

Il vero fiore all’occhiello del titolo sono gli enigmi, erano anni che non prendevo appunti su foglio per ricordarmi codici o indizi di un videogioco. Enigmi che ben accompagnano lo svolgersi della trama, con moltissimi oggetti manipolabili tramite il nostro inventario e che non serviranno ad altro che aggiungere un piccolo tassello alla storia ed indirizzarci verso l’enigma successivo.

Sotto questo punto di vista The Last Case of Benedict Fox è spietato. Per quanto il giocatore abbia a sua disposizione una selezione del livello di difficoltà, scordatevi indicatori sulla mappa o suggerimenti a schermo, raggiungere lo step successivo è tutto frutto dell’intuizione e dello studio della mappa di gioco da parte del giocatore.

Se da parte mia questa scelta è stata apprezzata, non tutti i giocatori potrebbero pensarla al mio stesso modo incappando in frustranti momenti di gioco ignorando come proseguire.

Conclusioni

The Last Case of Benedict Fox è un gioco spietato che fa del backtracking e della soluzione degli enigmi il suo core gameplay.

Con una decina di ore per completarlo in tranquillità, la trama del titolo scorre piacevolmente invitando il giocatore a scoprirne un piccolo tassello alla volta.

Peccato per qualche sbavatura, in special modo nella gestione dei combattimenti spesso confusionari e non all’altezza degli altri aspetti del gioco.

The Last Case of Benedict Fox

7.5

The Last Case of Benedict Fox

7.5/10

PRO

  • Ambientazione degna di Lovecraft
  • Mappa labirintica
  • Trama avvincente

CONTRO

  • Nessun aiuto al giocatore
  • Sistema di combattimento non all'altezza
IndieMetroidvaniaPlot TwistRogue GamesThe Last Case of Benedict Fox