Reus 2, la demiurga recensione

Era il lontano maggio 2013 quando Abbey Games – studio indie con sede in Olanda – pubblicava la sua opera prima Reus.

A distanza di 11 anni fa la sua comparsa Reus 2, sempre sviluppato da Abbey Games ma distribuito da Firesquid.

Reus 2, giganti creatori

Reus 2 attinge a piene mani dalle fondamenta gettate dal suo predecessore. La nostra avventura inizia creando un nuovo pianeta per la nostra civiltà.

Il pianetà rimarrà nel menù principale e non sarà altro che il save di quella determinata sessione di gioco che potrà continuare ad essere giocata anche una volta terminati gli obiettivi. Un piacevole escamotage che a colpo d’occhio ci dirà quanti pianeti e sessioni abbiamo creato.

Una volta creato il pianeta dovremo selezionare una divinità che determinerà il destino della nostra civiltà. Ad titolo d’esempio, The Goddess pensa solo a sè stessa e all’oro, The Inventor trasmette agli abitanti del pianeta uno stile di vita creativo e ingegnoso mentre The Savior non vuole altro che prendersi cura della sua gente aumentando la produzione di cibo. Ogni divinità ha i suoi bonus/malus, starà a noi decidere quale scegliere in base agli obiettivi di quella sessione. Se all’inizio ne avremo tre disponibili, ulteriori divinità si sbloccheranno ma mano che avanzeremo nel gioco.

Oltre alla Divinità dovremo scegliere tre giganti. Anche qui inizialmente avremo il Gigante della Foresta, dell’Oceano e del Deserto ma potremo sbloccarne altri. Ogni gigante ha il potere di creare il bioma e i biotica ad esse collegati.

Il gameplay

Dopo le scelte iniziali, possiamo finalmente creare la vita. L’interfaccia di gioco presenta – in barba ai terrapiattisti – una visione 2D rotante del mondo, dove si possono notare i diversi strati della terra, con quello esterno abitato della forme di vita.

Il tutorial non è molto esaustivo ma grazie ai giganti potremo creare i biomi che più ci aggradano sullo strato esterno e dopo breve tempo compariranno i primi essere umani che chiederanno dove debbano stabilirsi. Questa scelta è determinante per la nostra civiltà in quanto alcuni biomi, come la foresta, sono più adatti alla creazione di cibo mentre ad esempio il deserto è più predisposto alla creazione di oro.

Lo strato esterno è diviso in caselle che ospitano dei nodi dove – sempre grazie all’aiuto dei nostri giganti – potremo posizionare dei biotica che non saranno altro che fonti risorse minerarie, vegetali ed animali.

Ogni biotica ha dei requisiti che possono riguardare il bioma dove è possibile posizionarlo o parametri più selettivi, come la biodiversità del bioma dove si trova.

I vari biotica funzionano inoltre in sinergia gli uni con gli altri, ed essendo che i nodi dove è possibile posizionarli sono limitati, sta a noi trovare le combinazioni più vantaggiose.

Questa meccanica è al centro del gameplay: i diversi bioma e biottica interagiscono tra loro per produrre ricompense maggiori. Se all’inizio potremo accontentarci di poche risorse, produrle per grandi civiltà sarà possibile solo massimizzando il rendimento con determinate combinazioni.

Le varie città infatti avanzeranno richieste all’aumentare della loro popolazione e del loro raggio di espansione. Completando queste richieste guadagneremo un dfrat da utilizzare per acquisire nuovi biotica.

Il posizionamento di biotica scandirà inoltre il tempo sul nostro pianeta: ogni nuova creazione aumenterà gli eon che giunti a determinati valori faranno avanzare il pianeta di un’era. Potremo scegliere che tipo di era utilizzare in base allo stile di gioco per il quale stiamo optando.

Una volta conquistati gli obiettivi finali della sessione di gioco, comparirà un breve recap. In base ai traguardi ed il punteggio raggiunto avremo la possibilità di aumentare il nostro profilo sbloccando nuovi biotica e nuove abilità. Potremo comunque continuare a giocare sul pianeta o intraprendere subito una nuova sessione dal menu principale.

Conclusioni

Reus 2 rimane fedele al gameplay del suo predecessore migliorando grafica, design ed interfaccia.

Come nel primo capitolo non esiste un vero obiettivo finale del gioco, l’intera meccanica di progressione si basa sulla sperimentazione e sulla rigiocabilità, ricercando nuove combinazioni di giganti, biomi e biotica.

Come nuove implementazioni troviamo l’introduzione degli Divinità e delle Ere, non che cambino notevolmente gameplay che rimane sostanzialmente quello del primo capitolo.

Questo il vero difetto del titolo, non ho trovato nessun guizzo e Reus 2 sembra al momento un semplice affinamento del primo capitolo per quanto gli stessi Abbey Games abbiano pubblicato un articolo tramite Steam per sottolineare le differenze tra i due capitoli.

Gli Abbey Games potranno sicuramente migliorare i contenuti e ribaltare la mia valutazione nei mesi futuri. E da grande fan del primo capitolo me lo auguro sinceramente!

Reus 2 è al momento disponibile solo su Steam.

Reus 2

7

Reus 2

7.0/10

PRO

  • Fedele al primo capitolo
  • Design migliorato
  • Moltissime combinazioni

CONTRO

  • Nessuna vera novità rispetto al primo capitolo
  • Tutorial poco esaustivo
Abbey GamesFiresquidIndieReus 2