Expeditions: Rome – Recensione

Grazie alla chiave fornitaci da THQ Nordic abbiamo potuto provare Expeditions: Rome, il nuovo ed ambizioso capitolo della serie Expeditions. Scoprite con noi uno dei migliori strategici a turni con elementi GDR degli ultimi anni firmato Logic Artists.

Expeditions: Rome – Roma Victrix

Ambientato durante il periodo della Roma Repubblicana (500 – 27 a.C. ca.), Expeditions: Rome ci mette nei panni di un giovane patrizio che, come in una tragedia shakespeariana, si vede costretto a lasciare nel bel mezzo della notte ed in fretta e furia la propria casa, per evitare di fare la fine del padre ucciso da un rivale intenzionato a prendere il controllo della sua casata.

Insieme al nostro fedele schiavo greco Syneros verremo così imbarcati su una bireme diretta in Asia Minore per raggiungere le armate del Console Lucullus, amico di famiglia e nostro futuro protettore. Ma scopriremo ben presto che, sebbene saremo relativamente al sicuro dalle mire dei nostri nemici di Roma, avremo altri problemi di cui preoccuparci.

La guerra contro Mitridate di Ponto non va infatti bene e le armate romane sono bloccate sull’isola di Lesbo o sotto assedio sulla terra ferma. Dato che il destino è una bestia beffarda, finiremo così per trovarci prima a far parte degli “speculatores”, un gruppo d’élite della legione dedito ad azioni di sabotaggio, e poi a comandare direttamente le forze romane.

Da “semplice” Legato inizieremo così a salire i ranghi della gerarchia militare e politica Roma, nella speranza di riportare a casa la pelle, e di usare la nuova influenza ottenuta per liberare la nostra famiglia. La storia, basata più o meno liberamente e con ovvie licenze narrative sulla vita e le imprese di Giulio Cesare, ci porterà così a visitare la suddetta Asia Minore, l’Egitto faraonico, le Gallie e persino Roma.

Lupae filii sumus! (Siamo figli della lupa!)

Sebbene alla base Expeditions: Rome sia un “normale” strategico a turni, il gameplay che ci attende sarà molto più articolato rispetto a quello di titoli simili e dei capitoli precedenti della serie. Expeditions: Rome ci porterà a visitare 3 enormi regioni (Asia Minore, Egitto e Gallia) da conquistare usando le nostre legioni. Ogni regione sarà suddivisa in zone da pacificare ed occupare per ottenere il controllo completo. La mappa sarà disseminata di missioni in cui lanciarci, centri produttivi da conquistare per potenziare la nostra legione e tesori che aspettano solo di essere raccolti.

Due saranno i mezzi principali per esplorare e controllare queste regioni: il nostro party e le nostre legioni. Il gruppo di soldati al nostro fianco sarà composto da eroi, che si uniranno a noi man mano che la storia avanza, e dalla nostra guardia pretoriana che potremo scegliere tra i vari soldati disponibili nel castrum. Ogni eroe avrà una specifica classe, abilità da sbloccare e potenziare tramite punti esperienza e armi ed armature specifiche a seconda della classe di appartenenza.

L’unica differenza con il nostro personaggio, oltre a poter scegliere il suo aspetto, sta nel fatto che al momento della sua creazione potremo scegliere tra 3 perks che ci apriranno nuove possibilità durante alcuni dialoghi. I perks tra cui scegliere sono Ethos (forza/autorità), Logos (ragione/logica) e Pathos (furbizia/carisma). Sebbene tutti e tre abbiano la loro importanza ci è sembrato però che il gioco propenda molto più per il Logos, soprattutto al momento di affrontare alcune scelte chiave.

Una classe per ogni evenienza

Le classi disponibili, che si rifanno alla composizione dell’esercito repubblicano, sono: Princeps (spada e scudo), Veles (doppie armi), Triarius (lancia) e Sagittarius (arco). Ogni classe ha tre alberi di abilità sbloccabili ed è equipaggiabile con decine e decine di armi ed armature differenti. In questo senso non sottolineerò mai abbastanza l’enorme e stupendo lavoro fatto per realizzare ogni singolo pezzo di equipaggiamento, sia dal punto di vista estetico che da quello della fedeltà storica, con elementi che difficilmente o mai si sono visti in altri giochi ambientati in questo periodo storico.

Durante la campagna useremo il nostro party per esplorare la mappa e per affrontare le varie missioni disponibili. Nel caso delle missioni principali potremo portare con noi solo gli eroi e, a seconda del caso, ci troveremo ad affrontare dialoghi o combattimenti. Le missioni secondarie invece potranno essere affrontate solo da un eroe e dalla nostra guardia pretoriana, e saranno sempre scontri armati. Stupisce l’estrema cura ed attenzione ai dettagli con cui ogni singola “arena” è stata creata, raggiungendo livelli di una bellezza impressionante nei casi delle location più importanti.

Combattimenti ed eventi casuali

I combattimenti, come abbiamo già detto, avverranno a turni e seguendo il tipico sistema dei punti azione, coperture, ecc. Oltre alle abilità connesse alla nostra classe, anche ogni arma avrà il proprio set di abilità tra cui scegliere dandoci così la possibilità di affrontare i combattimenti sempre in maniera differente. Se consideriamo poi che ogni personaggio può essere equipaggiato con due set di armi, le possibilità a nostra disposizione si moltiplicano.

Come se non bastasse potremo poi usare anche consumabili, come il pilum e le torce, per infliggere ulteriori danni ai nemici. Nel caso del pilum questo non solo sarà in grado di ferire l’avversario, ma ricoprirà anche la sua funzione reale ovvero rendere inutilizzabili gli scudi nemici, uno dei tanti tocchi di classe presenti in Expeditions: Rome.

Limitata è invece l’interazione con l’ambiente che ci circonda ma, sinceramente, non ne abbiamo mai sentito la mancanza. Sappiate poi che saranno presenti anche dei combattimenti speciali, come gli assedi, che ci vedranno impegnati in scontri straordinari, complessi e a più fasi/zone, che interesseranno decine e decine di unità nemiche ed alleate (controllate dalla IA), ed in cui potremo persino comandare le catapulte della nostra legione.

Muovendoci sulla mappa potremo incappare in eventi casuali che movimenteranno la nostra esplorazione rendendola più pericolosa ed interessante. In alcuni casi potremo ottenere risorse ed oggetti utili, in altri potremmo finire con qualche eroe ferito, o persino incappare in imboscate. Alcuni di questi eventi ci forniranno delle “soffiate” sui movimenti del nemico, permettendoci di muovere le nostre legioni a difesa della regione interessata. Potremo persino cercare di rallentare le armate nemiche pagando mercenari, o mandando in missione uno dei nostri pretoriani per sabotare la loro avanzata.

Non auro, sed ferro, recuperanda est patria! (“Non con l’oro si difende l’onore della patria, bensì col ferro delle armi!”)

Passiamo ora alle legioni. La legione è l’arma con cui prenderemo il controllo delle diverse aree che formano la regione di turno. Ogni area ha un suo centro nevralgico ed una serie di zone di produzione. Perché un’area cada sotto il nostro controllo dovremo inviare le nostre truppe ad espugnare tale centro. Come con i pretoriani, anche in questo caso potremo scegliere quattro centurioni che fungano da comandanti del nostro esercito. Ogni comandante ha delle abilità di battaglia come forza, sopravvivenza dei soldati, rateo di reintegro, quantità di bottino, possibilità di sopravvivenza del comandante stesso, ecc. Ingaggiato il nemico verremo lanciati in una sorta di tavolo di battaglia in cui le varie unità sono rappresentate da delle icone.

Lo scontro è diviso in fasi e, all’inizio di ognuna, potremo scegliere che stratagemma usare per affrontare il combattimento. Questi stratagemmi, sotto forma di carte da giocare, ci daranno accesso a decine di abilità differenti: si va dalle macchine da guerra romane in grado di ridurre il numero di nemici o il loro morale, a tende mediche per ridurre i feriti e/o le perdite, a formazioni come la testuggine o il cuneo, e così via. Riuscendo a mandare in rotta il nemico verremo premiati con esperienza e bottino.

La gestione della legione va però ben oltre lo scontro. Nella nostra base, o castrum, potremo infatti creare una serie di edifici per rendere le nostre armate sempre più efficaci ed inarrestabili. Si va dalle terme “da campo” per alzare il morale dei soldati (importantissimo dato che in Expeditions: Rome il morale equivale alla forza della legione), a forge e fucine per produrre nuove armi ed armature, alla fabbrica delle armi d’artiglieria che ci permetterà di ricercare nuovi stratagemmi da usare durante gli scontri della legione.

Avremo poi alcune risorse da tenere sempre sotto controllo: reclute, sesterzi, razioni, schiavi e medicinali. Le reclute determineranno ovviamente la forza della nostra legione e potremo ottenerne di nuove in cambio di denaro. Razioni e medicinali è facile intuire a cosa servano. Gli schiavi, invece, non solo saranno il bene più caro che ci frutterà cascate di sesterzi, ma saranno essenziali al momento di attivare le varie strutture produttive di una regione, ottenendo così i materiali per potenziare il nostro castrum.

Infine, sulla mappa saranno presenti anche missioni ripetibili in cui lanciare la legione e che ci riforniranno, a seconda del tipo di missione, di schiavi, denaro, medicina e cibo.

Roma caput mundi (Roma capitale del mondo)

Tra un atto e l’altro della campagna torneremo a casa potendo esplorare varie parti di Roma. Kudos agli sviluppatori per aver inserito nel gioco il passaggio del Rubicone, ovvero l’atto di congedare la legione prima di entrare nel territorio di Roma. Anche in questo caso ogni location che visiteremo sarà realizzata nei minimi dettagli facendo la felicità di tutti gli appassionati di storia antica.

Le fasi di intermezzo saranno inoltre un modo per portare avanti le storylines dei vari personaggi principali, spesso portandoci ad intraprendere missioni collegate con le loro vite. Tanto in queste missioni come in quelle legate alle spedizioni militari, molte delle scelte che faremo avranno conseguenze i cui effetti diventeranno chiari solo molto più avanti, spesso cambiando in maniera drastica gli eventi.

Una storia solida

E arriviamo ora a parlare della storia che caratterizza Expeditions: Rome. Con enorme piacere possiamo comunicarvi che, anche in questo caso, il lavoro svolto è veramente notevole. Sin da subito è evidente l’attenzione posta nel definire i vari personaggi e le varie situazioni in cui ci ritroveremo. Sebbene sia possibile intuire come finiranno determinati eventi altri, compresa la storia principale, vi terranno “col fiato sospeso” fino alla fine o vi stupiranno con colpi di scena.

Anche i personaggi che incontreremo, membri o meno del party, avranno quasi sempre una personalità unica e ben definita che li farà odiare o amare a seconda dei casi, portandoci a far il tifo per loro o ad augurargli che facciano “la fine del sorcio”. La ciliegina sulla torta è lo stupendo doppiaggio che ci accompagnerà durante tutta l’avventura, in grado di caratterizzare alla perfezione ogni singolo personaggio con cui avremo a che fare, rendendo l’esperienza in Expeditions: Rome davvero memorabile.

Tuttavia, nonostante la bontà della sceneggiatura, anche Expeditions: Rome come moltissimi altri titoli contemporanei, non è privo degli ormai immancabili inserti appartenenti ad un preciso pensiero politico moderno (evidenti soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi femminili), e di cui pare non ci sia modo di liberarsi. Fortunatamente questi “modernismi” sono molto meno eclatanti e pesanti di quelli presenti altrove, e non influiscono sulla bontà generale della narrazione.

Un titolo che farà storia

Possiamo quindi tranquillamente affermare che Expeditions: Rome non solo si presenta come il migliore dei capitoli della serie, ma anche come uno dei migliori GDR/Strategici a turni mai creati fino ad ora. Ovviamente un gioco così vasto e complesso presenta alcuni elementi che potrebbero essere migliorati o che non sono all’altezza del resto dell’avventura, ma l’esperienza complessiva non ne risente affatto. Expeditions: Rome è un’avventura memorabile, intrigante, ed estremamente articolata, capace di intrattenere a più livelli senza mai annoiare ed in grado di creare quella sorta di dipendenza da “solo un altro turno” tipica di Civilizations.

Expeditions: Rome

8.5

Expeditions: Rome

8.5/10

PRO

  • Ottimo gameplay
  • Visivamente magnifico
  • Doppiaggio eccellente

CONTRO

  • Completamente in inglese
  • Inserimento di temi politici di parte
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