Disciples: Liberation – Recensione

Dopo una lunga attesa abbiamo finalmente potuto provare Disciples: Liberation, lo strategico a turni RPG di Frima Studio (Carcassonne, Chariot, Talent not Included) e Kalypso Media.

https://youtu.be/ek8Jy8jgrLg?t=1

Disciples: Liberation – Nevendaar ha bisogno di eroi

Disciples: Liberation ci porta nelle terre poco accoglienti di Nevendaar. I tempi di pace e prosperità sono infatti ormai un ricordo, e hanno lasciato il passo al tumulto e alla distruzione, mentre all’orizzonte si profila una nuova guerra tra le varie genti che popolano questa mitica terra. Inizieremo il gioco proprio come mercenari, contrattati da una di queste fazioni per eliminare un sacerdote imperiale.

Ma le cose prenderanno una piega inaspettata ed Avyanna, la protagonista di Disciples: Liberation, e il suo compagno ed amico d’infanzia Orion, si troveranno catapultati nella tanto misteriosa quanto deserta città-fortezza di Yllian. Da questa città, che farà da centro nevralgico delle nostre operazioni, inizieremo un viaggio attraverso le terre di Nevendaar, entrando in contatto con le varie fazioni e genti che le animano, cercando di stringere alleanze per contrastare gli eventi e riportare Nevendaar al suo antico splendore.

La furia della battaglia

Il cuore del gameplay di Disciples: Liberation sono, ovviamente, i combattimenti a turni. Mentre esploriamo le varie regioni di Nevendaar potremo lanciarci in decine di scontri per portare a termine missioni, liberare edifici ed assicurarcene la produzione o, più semplicemente, per far salire di livello personaggi ed armate.

Ogni scontro ci catapulterà in un’arena suddivisa in una serie di tiles, come nei capitoli precedenti o in titoli simili (Heroes of Might & Magic, King’s Bounty). A differenza dell’ultimo King’s Bounty, Disciples: Liberation mantiene inalterata anche l’esplorazione della mappa, restando fedele alla visuale isometrica, con risultati nettamente superiori soprattutto in termini di mobilità e design.

Sebbene potremo portare con noi un numero limitato di unità, determinato dal nostro livello di leadership, potremo decidere tra decine di classi differenti con altrettante decine e decine di abilità uniche. In questo senso molto interessante l’idea di poter mettere alcune unità in “retroguardia”: sebbene queste non prenderanno parte attiva al combattimento, potranno però potenziare le nostre truppe in campo (ogni unità ha la propria abilità di supporto).

La realizzazione dei modelli e degli effetti di gioco è veramente eccezionale, con un livello di dettaglio impressionante che arriva a riprodurre persino complessi tatuaggi e motivi decorativi su vesti ed armature!

Nemici-amici

Esplorando Nevendaar e stringendo alleanze con le varie fazioni (L’Alleanza Elfica, l’Impero, le Orde Non Morte e le Legioni dei Dannati) non otterremo solo risorse con cui potenziare la nostra fortezza ed equipaggiamenti per Avyanna e i suoi compagni di viaggio, ma anche piani per edificare varie strutture.

Oltre al fabbro e al mercante, potremo edificare caserme che ci daranno accesso alle unità delle differenti fazioni: più alto sarà il nostro livello di amicizia con una di esse, maggiore sarà la potenza delle truppe che potremo arruolare. Sebbene sarà possibile fare un “mix” di truppe, le unità più potenti proverranno solo dalle fazioni con cui avremo legami più stretti.

La forza di Avyanna

Sebbene ogni unità abbia le proprie caratteristiche e le proprie abilità, gli aspetti RPG del gioco saranno legati solamente alla nostra eroina Avyanna. Potremo modificare il suo equipaggiamento, farle imparare incantesimi scegliendo tra 5 scuole di magia, e avremo 3 corposi alberi delle abilità a cui attingere per farle apprendere skill appartenenti a 4 classi differenti (che sbloccheremo ad avventura inoltrata).

Starà a noi decidere che cammino farle intraprendere. Orion, e gli altri companion che si uniranno a noi durante la nostra avventura, non avranno invece un albero delle abilità, e saliranno di livello in maniera automatica diventando sempre più letali. Avranno comunque due slots equipaggiamento che potremo usare a nostro piacimento.

Esplorando Nevendaar

Uno dei cambi principali in Disciples: Liberation rispetto ai capitoli precedenti, riguarda la maniera in cui verrà portata avanti l’avventura. Scompaiono infatti le campagne dedicate ad ogni fazione, a favore di una campagna libera in cui saranno le nostre scelte a determinare le nostre alleanze e gli eventi futuri. Dovremo quindi far attenzione alle nostre risposte e a come decideremo di portare a termine le vari missioni in cui ci imbarcheremo, dato che da esse dipenderanno non solo le nostre armate, ma il fato stesso di Nevendaar.

La narrazione e la scrittura delle missioni son entrambe di alto livello, e forniranno quasi sempre scelte multiple (incluse quelle romantiche) che andranno a modificarne i risultati. Anche il doppiaggio è di ottimo livello, tanto che è un peccato che non tutto il gioco sia stato doppiato.

Un titolo da non lasciarsi scappare

Insomma, Disciples: Liberation si presenta con un ottimo prodotto sotto tutti i punti di vista, capace di mantenere lo stile classico del genere, ma presentandosi con un appeal nuovo al passo con i tempi, riuscendo così ad accontentare tanto i fan della serie e del genere, quanto i videogiocatori più giovani.  

Disciples: Liberation

8.5

Disciples: Liberation

8.5/10

PRO

  • Storia solida
  • Grafica curata nei minimi dettagli
  • Gameplay solido e divertente

CONTRO

  • Completamente in inglese
Disciples: Liberation