Age of Empires 4 – Recensione

Age of Empires 4. In tutto il suo splendore

Grazie ad una fortuita quanto temporanea possibilità di scaricare e giocare gratuitamente ad Age of Empires 4, ho avuto modo di farmi un’idea di questo fantomatico capitolo di una delle più prestigiose saghe videoludiche di tutti i tempi.

E come molti di voi, la domanda che mi son posto è la stessa: Sarà all’altezza del suo fratello maggiore, Age of Empires 2?

Ebbene, se siete dei boomer zelanti per i quali il vecchio sarà sempre, comunque e ovunque migliore del nuovo, senza se e senza ma, questa recensione può finire qui: questo quarto capitolo non trasmette lo stesso feeling del suo leggendario predecessore.

Per tutti gli altri che invece sono curiosi ma indecisi, lasciate che vi descriva cosa offre questo quarto capitolo. Ovviamente, i paragoni con il secondo capitolo della saga saranno pressoché obbligatori.

Pochi ma buoni

Due eserciti pronti a darsele di santa ragione. Scoprirete che le formazioni delle truppe, avranno un ruolo molto più impattante in questo nuovo capitolo

Nel mondo degli RTS il “modello” di caratterizzazione delle fazioni si contraddistingue in tre categorie:

  • Giochi alla Dune, Total Annihilation, Supreme Commander: non c’è una vera e propria caratterizzazione delle fazioni, oltre a quella estetica (nel caso di Dune, manco quella…), con giusto due o tre unità a rappresentare le varie fazioni (le celebri unità sperimentali in Supreme Commander)
  • Giochi alla Starcraft, Warcraft: dove la caratterizzazione è talmente marcata che, di fatto, ogni singola fazione costituisce un gameplay a sè

Gli Age of Empires costituiscono la categoria nel mezzo: il gameplay non cambia radicalmente a seconda della fazione giocata tuttavia ogni fazione gode di una serie di vantaggi e di specializzazioni che influenzano i comportamenti del giocatore.

In Age of Empires 2 ciò veniva sviluppato attraverso i bonus di civiltà ed i bonus di squadra – vantaggi secondari che, come suggerisce il nome, vanno a beneficio di tutti i giocatori, qualora si stia affrontando una partita team vs team – oltre che dall’impossibilità di poter sbloccare determinate tecnologie.

Age of Empires 4 si “limita” a rincarare la dose con caratterizzazioni che vanno a toccare sia il ramo economico che quello militare. Nulla di esageratamente trascendentale (come detto, siamo ben lontani dai livelli di uno Starcraft) ma, complici alcuni cambiamenti nel gameplay, in alcuni casi parliamo di tratti che sarebbero impensabili per come è strutturato il secondo capitolo.

Avanti, non ho mica tutto il giorno per giocare!

La prima cosa che salta all’occhio è un gameplay “molto” più veloce: a meno che i giocatori non fossero particolarmente abili – o gli avversari particolarmente negati, a seconda dei punti di vista – e non giocassero civiltà particolari, nel secondo capitolo le prime fasi di gioco erano completamente votate alla gestione dell’economia, affinché si raggiungesse il prima possibile l’Età dei Castelli, dove si concentra tutta la “ciccia” e dove gran parte delle civiltà tirano fuori – diciamo – il Carattere.

In Age of Empires 4 è possibile “venire al dunque” già dall’Età Feudale grazie alla disponibilità repentina di unità avanzate (è addirittura possibile costruire le prime, rudimentali macchine d’assedio) e ad uno sviluppo economico reso più dinamico grazie a tutta una serie di accortezze sottili ma incisive. Su tutte spicca senza dubbio l’avanzamento da un’Età all’altra che viene determinata dalla costruzione di edifici speciali, ovvero i “Luoghi Storici” (ovviamente, ogni civiltà ha i propri luoghi storici, e ciascuno di essi offre bonus unici).

Non bastavano le reliquie…

Oltre alla fame insaziabile per nuovi giacimenti di risorse – all’ordine di ogni buon RTS che si rispetti – il quarto capitolo si allinea ai “tempi moderni” per la presenza di obiettivi speciali nella mappa che costringono il giocatore a smuovere le chiappe dal caldo della sua fortezza. Oltre alle reliquie, già presenti nel secondo capitolo, avremo a che fare con i “Luoghi religiosi” (ovviamente, conquistabili solo dai sacerdoti), il cui controllo vi permetterà di vincere senza dover necessariamente ridurre la città avversaria ad un parcheggio a pagamento.

Sono inoltre presenti dei mercati neutrali che vi permetteranno di “farmare” risorse senza l’ausilio di alleati.

Conclusioni

In generale si vede che gli autori sapevano di avere una grossa eredità alle spalle e, di fatto, hanno preso lo stesso gioco e lo hanno modernizzato.

In questi casi si crea lo stesso paradosso che si ha con i Live Action della Disney: se li si fa fedeli ai film originali, la gente si lamenterà che è troppo simile e che comunque l’originale è meglio. Se si modifica di molto la trama, la gente si lamenterà che hanno sconvolto tutto e che quindi l’originale è meglio.

In tale senso, quella iniziale era una battuta con un fondo di verità: è un gioco così simile ad Age of Empires 2, eppure così diverso. Lo so, sconfiniamo nei concetti metafisici ma è una cosa che solo un boomer può appunto capire.

Comunque, togliendo tutti i preconcetti, parliamo di un buon titolo, perfettamente all’altezza del suo nobile rettaggio e apprezzabile anche da chi ha consumato i cd dei vecchi capitoli della saga. Obiettivamente lo consiglio a chi si è avvicinato da poco ai giochi di strategia in tempo reale vista la maestria con la quale sono riusciti a velocizzare il gameplay senza doverlo “menomare”.

Per tutti gli altri: lascio a voi la scelta.

Age of Empire 4

8.5

Age of Empire 4

8.5/10

PRO

  • Gameplay più veloce
  • Resa grafica adattabile anche su PC non troppo performanti

CONTRO

  • Immersività non paragonabile ad Age of Empires 2
  • Civiltà molto caratterizzate ma in numero ridotto
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