Deathless. Tales of Old Rus

Se dovessi scegliere un genere videoludico per il quale nel tempo ho perso decisamente interesse, il podio sarebbe dominato dai deck-building. Sebbene in passato abbia adorato alcuni di essi, come lo stupendo Deep Sky Derelicts, il costante “abuso” negli ultimi anni delle meccaniche ad essi connesse, con mazzi e carte che spuntavano in ogni dove, mi ha creato una sorta di nausea verso il genere, anche al solo vedere mezza carta da gioco.

Eppure… Eppure a volte ti imbatti in perle che ti fanno cambiare idea e sono in grado di rifar sbocciare l’amore per un genere altrimenti “temuto”. Questo è proprio il caso di Deathless. Tales of Old Rus di 1C Game Studios, uno stupendo card game roguelike che è riuscito ad appassionarmi così tanto che persino ora che ho portato a termine la campagna presente per l’EA, faccio fatica a disinstallarlo, tornano sempre nelle terre dell’Old Rus, per una nuova run fatta di magie, mostri e, ovviamente, carte.

Deathless. Tales of Old Rus – Eroine senza paura

Ambientato nel mondo fantastico della mitologia slava, Deathless. Tales of Old Rus ci porta in una terra fatta di mostri, magie e leggende in cui i cammini di vari eroi ed eroine si incrociano a loro insaputa. Nella versione Early Access due sono le bellissime e tostissime eroine che potremo controllare e seguire nelle loro peripezie: la cacciatrice di artefatti magici Varvara e la maga Vasilisa.

Entrambe sono caratterizzate da una storia unica, ma anche da attributi e modi di combattere totalmente diversi che andranno a cambiare drasticamente il modo in cui affronteremo le battaglie. Se infatti Varvara preferisce l’approccio più diretto, usando la sua fida frusta, Vasilisa fa invece uso di potenti incantesimi e dell’aiuto di tutta una serie di “fate madrine” che l’aiuteranno durante il viaggio. Questa diversità d’approccio si riflette anche nelle carte che troveremo e che useremo, evitando così i “doppioni” e la sensazione di star giocando sempre con le stesse cose.

Ecco allora che, per esempio, con Vasilisa troveremo tutta una serie di carte che ci permetteranno di potenziare le nostre fate madrine per poi rilasciarle in potenti incantesimi d’attacco o di difesa, o per potenziarci noi stessi. L’elemento roguelike del gioco poi, non fa che aumentare la rigiocabilità del titolo.

Non sapremo mai dove ci porterà il nostro viaggio, che nemici ci troveremo ad affrontare, che personaggi incroceranno il nostro cammino o che artefatti riusciremo a recuperare.

Infatti in Deathless. Tales of Old Rus, come premio per aver sconfitto il nemico di turno, non solo otterremo nuove e preziose carte per il nostro mazzo, ma anche consumabili e potenti artefatti che andranno a modificare ogni run, e che potranno fare la differenza tra la vittoria finale e la sconfitta.

Parola d’ordine: attenzione ai dettagli

Anche in termini di mostri Deathless. Tales of Old Rus fa un lavoro eccezionale, con decine e decine di creature differenti ognuna caratterizzata fino al minimo dettaglio e dotata di caratteristiche ed attacchi propri, da studiare attentamente se non si vuole incorrere in una fine prematura.

La ciliegina sulla torta è l’art style, decisamente ispirato e fantasioso non solo nel dar vita alle bellissime eroine ma anche nel creare i vari mostri che dovremo affrontare, con vibes decisamente alla The Witcher.

Ma tutto ciò sarebbe “inutile” se la gestione del mazzo fosse realizzata male o in maniera poco accurata. Invece anche in questo senso 1C Game Studios ha fatto un eccellente lavoro. Sebbene infatti vi siano decine e decine di carte da poter utilizzare (e studiare), la gestione del mazzo è estremamente fluida, senza meccaniche inutili ed orpelli che vadano a rendere il tutto troppo macchinoso o lento facendo perdere “il ritmo” all’avventura.

Centro perfetto

Ed è proprio questa fluidità nella gestione del mazzo che è riuscita a farmi superare il “trauma” da card game. L’essere stati capaci di creare un gameplay complesso, una gestione del mazzo elaborata senza renderla troppo macchinosa è veramente un traguardo degno di lode. Ecco perché, tanto se doveste amare i card games o se ne aveste avuto abbastanza date le meccaniche trite e ritrite, vi consiglio vivamente di provare Deathless. Tales of Old Rus, un titolo geniale sotto ogni punto di vista.

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